Offerta Cdp per rilevare 88% Aspi non soddisfa Atlantia

Offerta Cdp per rilevare 88% Aspi non soddisfa Atlantia

20. 10. 2020 Off Di admin

AGI – L’offerta presentata lunedì sera da Cdp, Blackstone e Macquarie per rilevare l’88% di Aspi detenuto da Atlantia ancora non soddisfa la holding. Il gruppo comunque non chiude le porte della trattativa e dà tempo alla società pubblica fino al 27 ottobre al “fine di valutare un’eventuale nuova offerta vincolante”. Il Cda di Atlantia, aggiornato ad oggi proprio per esaminare la proposta presentata ieri sera da Cassa, “pur esprimendo apprezzamento per l’elaborazione dell’offerta” da parte di Cdp e dei due fondi “ha valutato i termini economici e le relative condizioni allo stato non ancora conformi e idonei ad assicurare l’adeguata valorizzazione di mercato della partecipazione”. Allo stesso tempo, il board ha deliberato “di proseguire le interlocuzioni con Cdp e i co-investitori sino al 27 ottobre e di riconvocarsi per il prossimo 28 ottobre al fine di valutare un’eventuale nuova offerta vincolante”. 

Aiscat: no a soluzioni pasticciate

Insomma la vicenda è tutt’altro che chiusa. A esprimere preoccupazione per la piega della trattativa Aiscat, l’associazione dei concessionari autostradali che ha espresso “stupore e preoccupazione”, sul “‘caso’ Aspi, la società italiana che gestisce metà della rete autostradale nazionale”. Le soluzioni prospettate dai media stamane, ha evidenziato Aiscat, “rispetto al possibile nuovo assetto della concessionaria non sembrano proprio conciliarsi con l’interesse pubblico, tanto giustamente caro al nostro Esecutivo”. Per questo l’associazione ha espresso “il forte timore che la direzione intrapresa, confliggendo col mercato e con la normativa europea, possa creare una situazione confusa e ingovernabile, procrastinando soltanto il rilancio degli investimenti e la prosecuzione delle attivita’ di manutenzione”. 

I proxy advisor: operazione di mercato

Dal canto loro, i principali proxy advisor (società che supportano azionisti come asset manager, fondi pensione e fondi comuni e investitori istituzionali internazionali nell’analisi e nella gestione del voto nelle assemblee), secondo quanto riferito da fonti finanziarie, hanno espresso negli ultimi giorni valutazioni favorevoli rispetto al progetto di scissione parziale proporzionale di Atlantia in favore di Autostrade Concessioni e Costruzioni oggetto dell’assemblea straordinaria del 30 ottobre. In particolare, i proxy advisor internazionali Iss, Glass Lewis, Pirc e l’italiano Frontis Governance hanno “esplicitamente approvato il progetto di scissione giudicato un processo trasparente e a tutela degli azionisti”. 

Salvini va all’attacco

Molte le reazioni da parte della politica molto poco convinta dalla presenza maggioritaria dei due fondi stranieri nell’eventuale futuro assetto azionario di Autostrade. “Nessuna seria revisione delle concessioni, in compenso il governo sta consegnando la stragrande maggioranza delle quote di Autostrade in mani straniere”, va all’attacco il leader della Lega Matteo Salvini. “Uno scenario che rende ancora piu’ drammatica la paralisi degli investimenti, con 13 miliardi bloccati da due anni. Questo governo non tutela l’interesse pubblico e mette in pericolo l’Italia”. 

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