Per Bonaccini le alleanze sul territorio non vanno calate dall’alto
21. 08. 2020Sommario
AGI – Errore le intese calate dall’alto. A me il M5S rispose di no, io chiesi il voto ai loro elettori. Così il governatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, parla al Corriere della sera. “Sono la prima forza a Roma, ma non governano una Regione”.
Le alleanze si fanno sui territori
Secondo Bonaccini, che in Emilia-Romagna ha battuto il centrodestra senza il M5S, “le alleanze si fanno sui territori a partire da contenuti e programmi, perché non credo né ai matrimoni per procura né alle alleanze calate dall’alto”. Tuttavia, aggiunge anche di trovare “naturale che forze che governano insieme il Paese provino a collaborare anche sul territorio”.
Così racconta che lui stesso a provare “ad aprire un confronto in Emilia-Romagna nel gennaio scorso: allora per i 5 Stelle decise Roma e mi fu risposto di no, così chiesi il voto ai loro elettori”. Secondo Bonaccini allora “si perse un’occasione, soprattutto la persero i 5 Stelle che lo scorso gennaio ebbero una batosta elettorale con la loro rappresentanza in assemblea ridotta al minimo”.
La stoccata al M5S
E il governatore ribadisce: “Credo che le alleanze vadano fatte per tempo. E che il M5S avrebbe dovuto fare una riflessione da tempo. Perché una forza politica che è la prima in Parlamento non governa nemmeno una Regione? Poi capisco che se tenti un accordo all’ultimo momento poi fatichi a far ritirare i tuoi”.
Quindi Bonaccini conclude la riflessione dicendo: “Le parole di Di Maio, che chiede di lavorare alle alleanze lì dove possibile, sono condivisibili. Ma è senza dubbio vero che ci sia un’evoluzione in corso. Fino a qualche mese fa, come ho ricordato, era un tabù anche solo parlare di alleanze. Pensi che in Emilia-Romagna dissero no anche se da molti mesi in Consiglio regionale stavamo approvando insieme tutte le principali scelte di governo. Fu anche per quello che poi molti elettori dei 5 Stelle, non comprendendo la decisione del gruppo dirigente nazionale, scelse comunque di votare per me. Temo che oggi il M5S scorra lo stesso rischio: se i gruppi dirigenti non riescono a trarre le logiche conseguenze poi i loro elettori si sentiranno liberi di scegliere”.
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