Stampa e palazzo: la campagna elettorale

Stampa e palazzo: la campagna elettorale

07. 06. 2022 Off Di admin

AGI – La campagna elettorale tra salario minimo e reddito di cittadinanza. 

CORRIERE DELLA SERA – Letta: “il voto un test per il campo largo”. “Quello che guido io è un partito contrario all’idea dell’autosufficienza”. La mano tesa di Conte in Sicilia.
– Intervista a Carlo Calenda: “Solo un polo di centro all’8% costringerà Pd, FI, e Giorgetti ad andare avanti con Draghi”. Senza larghe intese “il Paese va a sbattere. Renzi? Poco chiaro”.
– Na nota: “Un movimento in crisi che rischia credibilità”.

REPUBBLICA – Voto per i Comuni. I partiti si pesano. Test sulle coalizioni guardando al 2023. Domenica alle urne in 26 capoluoghi: Election day coi referendum. Destra avanti 18 a 5.
– Conte a Palermo in un bagnio di selfie. Sfila nelle borgate il “patrono dei sussidi”. Applausi e molti fan per il leader 5S in visita nel capoluogo del candidato sindaco Miceli. In periferia difende il Superbonus e reddito di cittadinanza: “E’ indegno che ad attaccarlo siano i politici che guadagnano 500euro al giorno”.
– La curiosità: “Euro addio”. Italexit conia per Viterbo la nuova lira. 

AVVENIRE – Clima più teso tra Italia e la Russia. Di Maio e Draghi chiamano Razov.
– Il governo media sulla risoluzione. Pontieri al lavoro sul voto del 21 giugno per rafforzare l’impegno diplomatico, ma senza stop alle armi.
– Polemica su Giletti da Mosca, Salvini lo difende. Più Europa (Vergognosa propaganda) e Pd criticano il conduttore che, dalla Piazza rossa, intervista la portavoce del ministro Lavrov.

IL GIORNALE – Letta lancia le nozze con i 5S ma lo segue solo Franceschini. Il leader Pd: campo largo meglio dell’autosufficienza. Poi per placare gli scettici: “Le Politiche sono lontane”.
– Renzi lancia l’Opa sull'”Area Draghi”. Il leader di Iv punta a un contenitore riformatore’. Il no di Calenda.

IL FATTO QUOTIDIANO – La risoluzione del 21 giugno: Draghi in Aula, si tratta su ‘escalation diplomatica’. Conte ai suoi: no a soluzioni annacquate.
– Lega nel caos: “Giorgetti sapeva dei faccia a faccia tra Salvini e Razov”. Il segretario in crisi: “30 eletti pronti a mollarlo”.
– Salario minimo: l’Ue dice sì ma in Italia si rischia il bluff”. Maggioranza spaccata: così Roma potrebbe annacquare le norme. 

LIBERO – Il caso Giletti: Siamo liberi di non essere comunisti. Con gli agenti di Putin non si applica la par condicio: chi li ascolta perde tempo.
– Mettono la mascherina al voto. Obbligatoria nelle cabine elettorali, non ai concerti… Alle urne servirà la chirurgica: il governo teme li”affluenza al referendum?

IL FOGLIO – Il gran rifiuto del M5s. Ecco l’emendamento che dice no al termo-valorizzatore di Roma. Ma non avrà fortuna.
– Dalla Russia con Giletti. “Non è l’arena” a Mosca a fuori dal coro come un Venditti al Circo Massimo. Lezioni ani mainstream.
– Il novo Ddl Zan: Il salario minimo di Letta-Conte è una mossa elettorale. E non e’ vero che “l’Europa ce lo chiede”.

LA VERITA‘ – Voto in mascherina. E con l’inganno.
Senza lacuna motivazione sanitaria, rifacendosi al parer del Cts di due Danni fa, il ministro impone l’obbligo di recarsi ai seggi solo a volt coperto. Un modo subdolo per scoraggiare gli elettori, già poco informati sui quesiti, e far cosi’ fallire la consultazione.
– Salario minimo: la trappola che piace al Pd, grillini e Cgil.

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