Trattenimento fino a 18 mesi e nuovi centri di rimpatrio. Il piano migranti del governo 

Trattenimento fino a 18 mesi e nuovi centri di rimpatrio. Il piano migranti del governo 

18. 09. 2023 Off Di admin

AGI – L’annuncio era arrivato venerdì 15 settembre con un videomessaggio di Giorgia Meloni: “Nell’immediato il governo italiano intende adottare misure straordinarie per fare fronte al numero di sbarchi che abbiamo visto sulle nostre coste”.

Ora è il momento dei fatti: dopo aver ribadito dopo la visita a Lampedusa con la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen la sua determinazione ad agire. 

Le nuove misure

Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nella riunione del Cdm ha illustrato le nuove misure sul fronte dell’immigrazione. “Oggi in Consiglio dei ministri – ha spiegato – ci apprestiamo a varare alcune misure molto importanti. Porteremo una modifica del termine di trattenimento nei Centri di permanenza per i rimpatri di chi entra illegalmente in Italia, che verrà alzato al limite massimo consentito dalle attuali normative europee: 6 mesi, prorogabili per ulteriori 12, per un totale di 18 mesi. Quindi tutto il tempo necessario, non solo per fare gli accertamenti dovuti, ma anche per procedere con il rimpatrio di chi non ha diritto alla protezione internazionale. Il limite di trattenimento per i richiedenti asilo è già oggi di 12 mesi e non verrà modificato ma diventerà effettivo grazie alla realizzazione dei necessari centri di permanenza per chiunque sbarchi illegalmente in Italia, richiedenti asilo compresi”.

“Inoltre, daremo oggi – ha proseguito – mandato al Ministero della Difesa di realizzare nel più breve tempo possibile le strutture per trattenere gli immigrati illegali. Anni di politiche immigrazioniste hanno fatto sì che oggi, in Italia, siano pochissimi i posti disponibili nei Cpr. I nuovi Cpr che verranno realizzati dovranno essere in località a bassissima densità abitativa e facilmente perimetrabili e sorvegliabili. Non si creerà ulteriore disagio e insicurezza nelle città italiane. Due proposte che saranno inserite nel Dl Sud per renderle immediatamente efficaci”, ha concluso. 

Il governo inoltre lavora al potenziamento dei centri per i rimpatri “in modo che chiunque entri illegalmente in Italia sia effettivamente trattenuto in queste strutture per tutto il tempo necessario alla definizione della sua eventuale richiesta di asilo e per la sua effettiva espulsione nel caso in cui sia irregolare”, verrà “dato mandato alla Difesa di realizzare nel più breve tempo possibile le strutture, in modo tale che siano sufficienti a trattenere gli immigrati illegali”. Queste strutture saranno “in località a bassissima densità abitativa e facilmente perimetrabili e sorvegliabili”.

Il volo all’assemblea dell’Onu

La premier dopo la riunione del Consiglio dei ministri volerà a New York per l’assemblea dell’Onu. L’obiettivo è di rilanciare la necessità che si investa in Africa e che sul fronte dell’immigrazione venga responsabilizzata anche l’organizzazione delle Nazione Unite. “Il tema dell’immigrazione non può essere risolto solo dall’Europa”, ha sottolineato in alcune interviste sui quotidiani il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, da New York.

“Dobbiamo trovare soluzioni, non fare a gara in campagna elettorale a chi la spara più grossa”, ha sottolineato il responsabile della Farnesina, ribadendo che l’unica soluzione al tema immigrazione è “quella diplomatica. La priorità è fare accordi e investimenti in Africa”.

Da giugno poco più di mille ricollocamenti

Da quando è stato attivato il Meccanismo volontario di solidarietà – nel giugno 2023 – sono stati ricollocati dall’Italia 1.159 richiedenti asilo. In totale i ricollocamenti – che riguardano anche altri Paesi sotto pressione – sono stati 2.853. “Ma tanti altri sono in lista e dovrebbero avvenire presto”, spiega la portavoce della Commissione europea per le migrazioni, Anita Hipper.

L’Ue: “Attuare subito il piano per Lampedusa”

La portavoce ha assicurato che il piano per l’emergenza a Lampedusa “è stato elaborato ed è un’azione immediata. Il processo è già in corso con la agenzie europee coinvolte”. “Sarà discusso al Consiglio Affari interni del 28 settembre e lavoriamo in stretto contatto con gli Stati”, ha spiegato nel briefing quotidiano con la stampa.

 

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