Americani pazzi per le dolomiti (ma più dei rifugi che delle passeggiate) 

Americani pazzi per le dolomiti (ma più dei rifugi che delle passeggiate) 

03. 07. 2023 Off Di admin

AGI – Passeggiate. A piedi o in bicicletta. In inglese, trail running. Uno sport e è al tempo stesso una moda, esplosa negli ultimi 15 anni, ma che offre a chi lo pratica di percorrere sentieri lontani da strade asfaltate e che portano verso colline e montagne.

Secondo il New York Times, che cita dati della Outdoor Foundation, il numero di americani che dice di averle fatte “è triplicato tra il 2007 e il 2021”, tanto che aziende del tempo libero e del “fuoriporta” offrono vacanze sia negli Stati Uniti sia all’estero. Le mete più gettonate?

Secondo il sondaggio sono le Dolomiti, catena montuosa del nord d’Italia, ai confini con l’Austria, che vanta vertiginose rocce appuntite, ottimo cibo e una vasta rete di sentieri.

Le Alte vie delle Dolomiti, come sono chiamate, non sono percorsi semplici, spesso sono anzi impegnativi, talvolta richiedono più giorni di cammino rappresentando una vera e propria “sfida” alla resistenza fisica, tanto che a fine giornata si è tramortiti dalla stanchezza. Ma in ogni caso i sentieri percorsi offrono panorami e riverberi di luce meravigliosi, ristori gradevoli tra persone accoglienti e sempre sorridenti, rifugi “simili a hotel”, dove la notte si è cullati “da una ninna nanna di campanacci” al collo delle mucche sempre al pascolo.

Il quotidiano Usa celebra le Dolomiti e i sentieri d’alta quota affermando che “il sistema dei rifugi è uno dei migliori pretesti per accorrere a visitare” la catena montuosa, perché ce ne sono a decine con su lo sfondo “paesaggi da cartolina” come, ad esempio, “il rifugio ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo”, catena rocciosa costituita da tre aguzzi e mastodontici spuntoni in pietra massiccia.

Un luogo descritto come “accogliente, pulito e ben illuminato, dove trovare riparo dalla pioggia e godersi una scodella di zuppa d’orzo calda o un espresso. Una piccola salvezza” tra “il calore delle baite, scorci di stelle alpine in fiore lungo i sentieri, vedute di rocce che emergono da distese d’erba verde, il piacere di una dura e faticosa camminata per arrivare in cima”. Con forti escursioni termiche tra giorno e notte, un tempo che può cambiare all’improvviso, ma poi la notte il vento ripulisce il cielo dalle nuvole.

La narrazione del New York Times, tuttavia, al di là di passeggiate e paesaggi, si concentra soprattutto sulla tavola la qualità del cibo che c’è in rifugi e baite: “L’elenco delle specialità del giorno evidenza pietanze che avremmo potuto trovare a Parigi: gnocchi di zucca con ricotta affumicata per circa 9 €, o $ 9,75. Guanciale di maiale brasato con patate, 14 € circa” e poi “nella giornata del tragitto più lungo, ci siamo fermati tre volte ai rifugi per consumare dissetanti birre chiare e soda al limone”. Infine il giornale si chiede: “Avremmo potuto camminare di più in certi pomeriggi? Di sicuro”, è la risposta, “ma forse le soste sono il vero piacere del camminare nelle Dolomiti. Eravamo sempre abbastanza sazi”. Il risultato finale?

Che durante la vacanza, confessa il reporter della testata americana al temine di un tour  di sette giorni, è che “ogni notte ci mettevamo a letto un po’ prima. E ogni mattina, scendevamo a fare colazione un po’ più tardi…”. 

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