“Con Meloni diversità molto profonda, se serve sciopero”

“Con Meloni diversità molto profonda, se serve sciopero”

18. 03. 2023 Off Di admin

AGI – Sul fisco “siamo in presenza di una diversità molto profonda e consistente: siccome su quel punto abbiamo sentito che anche per Cisl e Uil e per tutto il sindacato non c’è possibilità confronto, è evidente che dobbiamo avviare una mobilitazione con tutti gli strumenti, compreso lo sciopero”. Cosi’ il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, a Rimini, replicando all’intervento di ieri della premier Giorgia Meloni.

“Vogliamo farlo con Cisl e Uil, abbiamo un incontro già fissato per la prossima settimana”, ha detto ancora Landini riferendosi alla mobilitazione sul fisco. “C’è un punto fondamentale – ha spiegato il sindacalista – il 94% dell’Irpef la pagano i lavoratori dipendenti e i pensionati: noi non siamo più disponibili ad accettare l’idea di un sistema fiscale che continua a gravare unicamente sui dipendenti e i pensionati, per noi la festa è finita, perché per noi non è mai cominciata”.

Quanto “alla legge delega, noi non siamo d’accordo – ha detto ancora Landini – abbiamo lanciato una piattaforma, per ora non hanno discusso con noi il tavolo della trattativa, a oggi non c’e’ e va recuperato, vanno cambiati i principi fondamentali sui quali questa riforma si realizza, c’è bisogno di allargare la base imponibile, non solo deve essere progressiva, a parità di reddito bisogna pagare tutti le stesse tasse, cosa che oggi non sta succedendo”. 

“È il momento di osare”

“Ci sono momenti e questo è questo è uno di quelli in cui bisogna avere il coraggio delle proprie idee e osare: abbiamo un governo che può durare 5 anni e che ha la maggioranza in parlamento, la premier è venuta qui, la ringraziamo, ma è venuta a confermare le scelte che ha fatto e che non ha discusso con noi”. Cosi’ il segretario generale della Cgil Maurizio Landini a Rimini, ricordando che se il messaggio del premier è “si’, sei importante ma non ho bisogno di te”, glielo dimostreremo, perché noi rappresentiamo la maggioranza dei lavoratori. Non facciamo l’errore di pensare che quelli che non sono andati a votare improvvisamente non hanno più capito niente”.

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