I timori dei tassi spaventano Wall Street. Tonfo dei titoli tecnologici

I timori dei tassi spaventano Wall Street. Tonfo dei titoli tecnologici

25. 02. 2021 Off Di admin

AGI – Brusco crollo di Wall Street dopo i record delle ultime settimane. A pesare sul tonfo dei listini americani c’è stata l’impennata inattesa dei rendimenti del Tesoro Usa che hanno toccato nuovi massimi da tredici mesi aLL’1,6%.

Il rialzo ha innervosito gli investitori, preoccupati per un possibile aumento dell’inflazione. Il Dow Jones Industrial Average è sceso dell’1,8% chiudendo a 31.402 punti base, allontanandosi dai massimi storici toccati mercoledì. L’S&P 500 è sceso del 2,5% per finire a 3.829,24, mentre il Nasdaq Composite Index ha registrato le perdite più ampie, lasciando sul terreno il 3,5% a 13.119,43 punti. È la peggiore seduta del tecnologico negli ultimi 4 mesi.

Il mercato azionario è stato sotto pressione per tutta la sessione. Alla luce dei rendimenti dei bond a 10 anni, gli investitori temono che la ripresa dell’inflazione spinga la Federal Reserve a mettere da parte le politiche di liquidità e ad alzare i tassi di interesse, nonostante il numero uno della banca centrale americana, Jerome Powell, martedì abbia assicurato che non accadrà. (

Gli analisti sono concordi nel ritenere che nella seconda metà del 2021 ci sarà un forte rimbalzo dell’economia statunitense, grazie, da un lato, ai buoni esisti della campagna di vaccinazione che dovrebbe consentire una ripresa delle attività, dall’altro, al pacchetto di aiuti che il governo americano si appresta ad approvare. La Fed ha detto più volte che l’inflazione è sotto controllo e che non prevede di cambiare rotta nel prossimo futuro. Ma gli investitori non ne sono convinti. “L’aumento dei rendimenti reali riflette le aspettative che la Fed dovrà alzare i tassi di interesse prima del tempo per mantenere l’inflazione contenuta”, ha detto Chris Low, economista di Fhn Financial.

I timori si riflettono soprattutto sui tecnologici: chi investe in questi titoli generalmente deve aspettare più tempo per recuperare i propri investimenti, perché la loro scommessa è sull’impatto delle tecnologie nel lungo periodo. Uno scenario poco attraente durante i periodi di inflazione, dove i soldi potrebbero valere oggi più di quanto varranno domani.

Una fotografia di questo clima la fornisce l’andamento dei ‘Gafam’, le 5 principali big tech quotate a Wall Street: Google (Aplhabet) ha perso il 3,06%, Apple del 3,47%, Facebook del 2,5%, Amazon del 3,21%, Microsoft dell’2,46%.

Ma lo racconta anche l’andamento dei titoli come quello di Zoom, la piattaforma di video streaming cresciuta enormemente durante i mesi della pandemia, ma che oggi ha registrato un calo del 5,3%. Tesla, che a dicembre si è spostata all’S&P 500, ha perso l’8,05%. Infine Airbnb, che lo scorso dicembre si è quotata al Nasdaq, registra il suo primo crollo lasciando sul terreno il 9%.

Un caso a parte è Twitter che ha guadagnato il 3,71% dopo che l’azienda ha consegnato alla Sec, l’autorità garante del mercato americano, le prospettive di crescita dei prossimi anni, con utenti attivi e ‘monetizzabilì che dovrebbero arrivare a 315 milioni entro il 2023, con un fatturato previsto per quell’anno di 7,5 miliardi, il doppio di quello registrato nel 2020. Gli investitori sembrano crederci.

Torna infine la la febbre “GameStop”. Il titolo è arrivato a guadagnare il 48%, prima di chiudere a +18,8%. Difficile per gli analisti individuare una causa che spieghi in modo chiaro i rialzi di questi titoli, che questa volta sembrano aver spiazzato gli stessi utenti del forum ‘WallStreetBets’ di Reddit: alcuni pensano sia dovuto alla nuova strategia aziendale di puntare sull’ecommerce, altri all’annuncio di un trader famoso su Reddit di aver raddoppiato le sue azioni. Il fenomeno quindi non sembra voler scemare. 

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