Il governo proroga lo ‘split payment’ al 2023, protesta Confindustria

Il governo proroga lo ‘split payment’ al 2023, protesta Confindustria

03. 07. 2020 Off Di admin

AGI – L’Italia è autorizzata a continuare ad applicare lo split payment fino al 30 giugno 2023. Lo comunica in una nota il Mef. Il 22 giugno 2020 la Commissione europea ha adottato la proposta del Consiglio che estende fino al 30 giugno 2023 l’autorizzazione concessa all’Italia per l’applicazione dello split payment come misura speciale di deroga a quanto previsto dalla direttiva in materia di IVA.

“Il Consiglio ha nel frattempo raggiunto l’accordo politico sulla proposta di decisione, che sarà formalmente adottata e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea non appena saranno finalizzati i testi in tutte le lingue ufficiali dell’UE” spiega il Mef. Lo split payment continuerà ad applicarsi quindi fino al 30 giugno 2023 alle operazioni effettuate nei confronti di pubbliche amministrazioni e altri enti e società. 

“La conferma che lo split payment continuerà fino al 30 giugno 2023, affidata oggi a un comunicato stampa del ministero dell’Economia e delle Finanze, ci lascia molto perplessi”, commenta Emanuele Orsini, vicepresidente di Confindustria con delega al Credito, alla Finanza e al Fisco.

“Sapevamo che il Governo, alla fine dell’anno scorso, aveva chiesto l’estensione dell’autorizzazione concessa all’Italia e che le Istituzioni europee si apprestavano a concederla. Si trattava, pero’, di una richiesta avanzata ben prima che l’epidemia da Covid-19 stravolgesse la vita e le prospettive economiche di milioni di cittadini e di imprese. Ci attendevamo oggi un passo indietro – osserva Orsini – cioè che il Governo italiano rinunciasse ad applicare un meccanismo che scambia liquidità immediata per le imprese con la promessa di rimborsi che invece registrano ritardi imbarazzanti.

L’atteggiamento ondivago e contraddittorio del Governo è destabilizzante perchè da una parte vara misure per garantire liquidità alle imprese, mentre con l’altra conferma strumenti che rischiano di soffocarle. A maggior ragione in una fase in cui gli effetti della pandemia stanno generando squilibri finanziari significativi per il la gran parte delle aziende, che si stanno indebitando per provare a rilanciare la loro attività. Questa scelta conferma che ancora non è stata colta la gravità della situazione e questo è l’aspetto che piu’ ci preoccupa” conclude il vice presidente degli industriali”. 

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