Il Parlamento compatto vota l’aumento del deficit. Pronti 25 miliardi

Il Parlamento compatto vota l’aumento del deficit. Pronti 25 miliardi

11. 03. 2020 Off Di admin

Il Parlamento risponde compatto all’emergenza Coronavirus. E vota all’unanimità l’autorizzazione chiesta dal governo ad aumentare il deficit per poter stanziare le risorse necessarie a fronteggiare la crisi economica. Con 332 sì (tutti voti favorevoli, un solo astenuto, Vittorio Sgarbi) la Camera dà il via libera allo scostamento di bilancio. Poco dopo, arriva il disco verde anche del Senato, con 221 sì.

Governo pronto a stanziare 25 miliardi

Seppur ‘dimezzate’ e messe a dura prova dal rischio contagi, le Camere non fanno mancare il loro sostegno all’esecutivo, che metterà in campo 25 miliardi. Le opposizioni, come preannunciato, votano a favore. Convinte anche dalle parole del ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, e per senso di responsabilità di fronte al Paese in una situazione di vera emergenza. Dichiarandosi soddisfatte perché l’esecutivo ha accolto le loro richieste: quei 25 miliardi che si avvicinano molto alla cifra tonda di 30 proposta dal centrodestra.

Clima di unità nazionale in Parlamento

Nessun distinguo in Aula, nè alla Camera nè al Senato: il clima da unità nazionale regge per dare quanto prima al mondo produttivo una boccata di ossigeno. Certo, il centrodestra continua a chiedere più soldi, e misure più drastiche, come la chiusura totale per 15 giorni del paese. Ma nessuna dichiarazione, in realtà, nemmeno quelle caratterizzate da maggior pathos, infrangono la tregua siglata sul fronte economico.

Toni diversi, invece, con i previsti distinguo si registrano sul fronte giustizia, quando il Guardasigilli si presenta in Aula, prima al Senato e poi alla Camera, per l’informativa urgente sulla situazione nelle carceri dopo le rivolte e gli incidenti scoppiati nelle scorse ore. È lì che la distanza tra maggioranza – e all’interno degli stessi giallorossi – e opposizione torna a mostrarsi: il centrodestra, a cui si aggiunge Italia viva, chiede le dimissioni del capo del Dap (le opposizioni anche del ministro Bonafede). Mentre M5s, Pd – seppur critico, chiede infatti di fare piena luce sulle responsabilità – e Leu conservano toni meno da ‘pasdaran’. 

Gualtieri invoca la “massima unità del Paese”

In un’atmosfera quasi surreale, il clima da unità nazionale si respira già dalla mattina, quando il titolare del Mef si presenta in audizione in commissione Bilancio. E garantisce: nel predisporre il decreto – il cui vi libera dal Cdm si avrà venerdì – “proseguiremo il confronto anche nell prossime ore per perseguire la massima unità del Paese”. E anche in Aula il ministro Gualtieri si rivolge a tutte le forze politiche, spiegando di confidare “che sarà accordata” l’autorizzazione all’aumento del deficit “con un voto a larghissima maggioranza”, “frutto della situazione straordinaria che stiamo vivendo”, scostamento di bilancio che “non mette a repentaglio la sostenibilità a lungo termine delle nostre finanze pubbliche”.

Insomma, per Gualtieri “se saremo uniti e collaboreremo tutti, con impegno – ha aggiunto – sono sicuro che supereremo anche questa drammatica sfida”. Una ‘chiamata alle armi’ comune, una sfida da combattere tutti insieme che il parlamento subito raccoglie, rispondendo con un doppio voto unanime.

La maggioranza pronta a fare la sua parte

Dall’Aula di Palazzo Madama giunge al Paese un medesimo invito e il messaggio all’Europa ad agire in fretta non tanto e non solo sul fronte economico ma soprattutto su quello sanitario. Matteo Renzi sprona Francia, Germania e Spagna a “non mettere la testa sotto la sabbia”. Il leader di Italia viva conferma il sostegno al governo, “in tempi eccezionali la risposta non può che essere unanime, tutti giochiamo con la stessa maglia”, e lancia l’appello ai partner europei a prendere le contromisure adatte, come quella di chiudere le scuole e chiede al governo di valutare la nomina di un commissario straordinario.

Il Partito democratico, con il vicesegretario Andrea Orlando, plaude l’esecutivo, che ha messo in campo “misure adeguate e tempestive”. E il capogruppo dem al Senato, Andrea Marcucci, ribadisce che questo è “il tempo della responsabilità individuale, perché dal comportamento di ogni italiano dipende il bene di tutti”. Il capogruppo del Movimento 5 stelle, Gianluca Perilli sottolinea come “di fronte ad avvenimenti del genere servono risposte importanti” e chiede: “Ora si faccia tutto con rapidità, anche in Europa”. L’unità dimostrata dal Parlamento è per Loredana De Petris (Leu), presidente del gruppo Misto, “un segnale all’Unione europea, le cui scelte saranno decisive in un’emergenza che riguarda tutti”.

Le opposizioni votano a favore

Il centrodestra conferma la disponibilità a collaborare con il governo. Anna Maria Bernini di Forza Italia chiede all’esecutivo di condividere “le proposte per ripartire e per uscire da una crisi sanitaria, economica e sociale”. Adolfo Urso, di Fratelli d’Italia, dà atto al premier di aver recepito alcune delle indicazioni delle opposizioni. “Oggi – sostiene – l’Italia è finalmente unita nel fronteggiare l’emergenza sanitaria ed economica”.

Anche la Lega, con Matteo Salvini, vota a favore dell’aumento del deficit: “Sull’economia siamo contenti che Conte e il governo abbiano accolto molte delle nostre proposte e del centrodestra per aiutare famiglie e imprese. Sul fronte sanitario chiediamo più coraggio”, dice Salvini, perché questo “non è il tempo delle mezze misure, dei dubbi o delle paure”. Per Giorgia Meloni il sì di FdI è perché “la nazione viene prima della fazione”.

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