Il referendum di Musk su Twitter: “Dovrei dimettermi?” 

Il referendum di Musk su Twitter: “Dovrei dimettermi?” 

19. 12. 2022 Off Di admin

AGI – Chi mi segue decida se resto a capo di Twitter. Elon Musk lancia un nuovo sondaggio ai suoi 122 milioni di follower: siano loro a decidere del suo futuro come ceo della società.

“Più avanti, ci sarà un voto per importanti cambiamenti politici. Le mie scuse. Non accadrà più”, anticipa. E poi arriva il tweet. “Dovrei dimettermi dalla guida di Twitter? Mi atterro’ ai risultati di questo sondaggio“, scrive.

Sotto il testo, i follower hanno la possibilità di sceglie di rispondere con ‘sì’ o con ‘no’ a questa domanda. 

Should I step down as head of Twitter? I will abide by the results of this poll.

— Elon Musk (@elonmusk) December 18, 2022

 

Intanto, la società annuncia importanti cambiamenti. Twitter non consentirà agli utenti di promuovere i propri account su diverse piattaforme di social media rivali, tra cui Facebook e Instagram, spiega la società in una nota. “Non consentirà più la promozione gratuita di specifiche piattaforme di social media”, si legge.

“Sia a livello di tweet, che a livello di account, rimuoveremo qualsiasi promozione gratuita di piattaforme di social media di terze parti vietate, come il collegamento (ovvero l’utilizzo di url) a una qualsiasi delle piattaforme di seguito su Twitter o la fornitura del proprio nome utente senza un url”.

Agli utenti sarebbe quindi impedito, ad esempio, di pubblicare “Seguimi @nomeutente su Instagram”, precisa Twitter. Il co-fondatore di Twitter Jack Dorsey protesta un tweet di una sola parola: “Perchè?” E dopo che alcuni account importanti vengono sospesi in base alla nuova politica, incluso l’investitore tecnologico Paul Graham, Musk è costretto a intervenire e precisare che, invece di considerare i singoli tweet, la nuova politica si limiterebbe a “sospendere gli account solo quando lo scopo principale di quell’account è la promozione dei concorrenti”.

L’improvviso cambiamento delle regole è solo l’ultimo di una serie di modifiche controverse apportate da Musk da quando ha rilevato la società in ottobre, uno sconvolgimento che ha portato un numero crescente di utenti a incoraggiare i follower a visualizzare i propri post su altri siti.

Poco dopo aver rilevato la piattaforma, Musk ha annunciato che il sito avrebbe addebitato 8 dollari al mese per verificare l’identità dei titolari di account, ma ha dovuto sospendere il piano ‘Twitter Bluè dopo un’imbarazzante ondata di account falsi. Il 4 novembre, con Musk che affermava che la società stava perdendo 4 milioni di dollari al giorno, Twitter ha licenziato metà dei suoi 7.500 dipendenti.

Il nuovo ceo ha anche ripristinato l’account dell’ex presidente Donald Trump e affermato che Twitter non funzionerà più per combattere la disinformazione sul Covid-19.

Nei giorni scorsi, Musk ha sospeso gli account di diversi giornalisti – tra cui il reporter del Washington Post, Taylor Lorenz – dopo che essersi lamentato per la divulgazione di dettagli sui movimenti del suo jet privato che avrebbero potuto mettere in pericolo la sua famiglia. La sospensione dei giornalisti – dipendenti della Cnn, del New York Times e del Washington Post – ha suscitato aspre critiche, anche da parte dell’Unione Europea e delle Nazioni Unite. La Federal Trade Commission degli Stati Uniti ha affermato di seguire gli sviluppi su Twitter “con profonda preoccupazione”.

L’editore esecutivo del Washington Post, Sally Buzbee, ha affermato che la sospensione dell’account di Lorenz “mina ulteriormente l’affermazione di Elon Musk secondo cui intende gestire Twitter come una piattaforma dedicata alla libertà di parola”. Da allora alcuni degli account sospesi sono stati riattivati. 

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