In Puglia salta il campo largo. Conte: un terzo nome non c’è

In Puglia salta il campo largo. Conte: un terzo nome non c’è

08. 04. 2024 Off Di admin

AGI – A Bari un terzo nome “allo stato non c’e’. Lo abbiamo atteso invano per mesi dal Pd. Chiedere al M5S di iniziare un nuovo balletto come in Basilicata, bruciando nomi di medici, avvocati e professori universitari, sarebbe surreale. E poi il Pd non ha mai sollevato obiezioni sulla serietà e la competenza di Laforgia”. Lo dice il leader M5s, Giuseppe Conte in un’intervista a “Il Fatto Quotidiano” aggiungendo che “il clima creatosi a Bari era di grande favore per Laforgia, tutte le nostre antenne sul territorio ci dicevano che era in vantaggio su Leccese. Ma non potevamo rimanere indifferenti di fronte a inchieste che parlano di voti comprati per 50 euro”.

 

Respinte, poi, al mittente le accuse arrivate dal Pd dopo lo stop alle primarie. “Schlein dal palco di Bari ha scelto gli insulti. Ci sono abituato, si è aggiunta a Renzi e Calenda che mi insultano tutti i giorni. Ma – avverte Conte – non le permetto di offendere i cittadini che hanno contribuito a costruire il M5s tra i banchetti, senza avere dietro quel sistema mediatico di cui lei gode da leader del Pd”. Uscirete dalla giunta pugliese? “Non anticipo nulla. Faremo una conferenza stampa sul tema a giorni. Ma, dato questo contesto, nulla potrà essere più come prima per noi”, risponde il leader M5s.

“Schlein cambi il Pd come aveva promesso”

“Schlein cambi il Pd come aveva promesso, prima che il Pd cambi lei”, è il messaggio che, Giuseppe Conte lancia poi in un’intervista a “Il Corriere della Sera” dopo la rottura del campo largo in Puglia.

 

Il leader M5s respinge l’accusa di slealtà arrivata dalla segretaria dem. “Accusarci di slealtà – sottolinea – offende il popolo che ha creato il M5S e che, dal 2009, ha fatto del principio della legalità la nostra stella polare. Per noi non sono in gioco delle beghe tra partiti o tra leader, è in gioco la sostanza politica. Si tratta di rinnovare la classe dirigente per costruire qualcosa di diverso dall’Italia che non ci piace. Non possiamo fare spallucce e questo per noi vuol dire essere leali con i cittadini”.

 

Conte poi ricorda che “se abbiamo fatto saltare le primarie del campo progressista dopo le inchieste è perché per noi la lotta contro la corruzione e l’illegalità è un patrimonio non negoziabile”.

 

A chi rimprovera al Movimento di allearsi con il Pd solo quando il candidato è del M5s, Conte replica: “È la cosa più ridicola e truffaldina che mi viene detta. Da quando lavoriamo col Pd sui territori credo che il 90% dei candidati alle elezioni locali abbia la tessera del Pd”. Per il leader M5s, infine, “le sorti dell’area del campo progressista non dipendono solo da noi, ma anche da quel che vorrà fare Schlein. Vuole perseguire gli impegni presi con la comunità che l’ha investita segretaria, per trasformare il Pd? O finirà trasformata dal Pd?”.

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