Lagarde nel mirino dei partiti. Il Pd chiede una ispezione della Consob

Lagarde nel mirino dei partiti. Il Pd chiede una ispezione della Consob

14. 03. 2020 Off Di admin

Tra Ursula e Christine vince la prima, cinque a zero. Ad utilizzare il paragone calcistico è Andrea Orlando. Se avesse atteso qualche ora di più, probabilmente avrebbe scelto un 6-0, 6-0 tennistico, perchè i partiti e la politica in generale non ha dubbi nel condannare – per ora solo a parole – le dichiarazioni con cui la numero uno di Eurotower ha mandato a picco le borse di mezzo mondo.

E ora, dalle condanne verbali, si potrebbe passare a qualcosa di più. Perchè il Partito Democratico, prima, e il Movimento 5 stelle subito dopo, annunciano di voler passare alle carte bollate. I dem chiedono alla Consob di ‘investigare’ su quanto accaduto subito dopo le parole di Christine Lagarde, “non siamo qui per tagliare lo spread degli Stati membri”. Il sospetto è che ci sia stato qualcuno che abbia approfittato di quelle parole per guadagnare sulla grande paura innescata nei mercati e, in particolare, nel mercato finanziario italiano. Più duro il Movimento 5 Stelle che rivolge accuse pesanti a Lagarde: “Attentato alla Costituzione dello Stato”.

Per M5s dalla Bce “un atto di guerra”

Spiega il deputato pentastellato Pino Cabras: “Stiamo valutando i termini di un’azione legale contro Christine Lagarde per il danno costituzionale diretto a carico dello Stato italiano, sull’intento ostile di peggiorare la vulnerabilità dell’Italia nel momento più difficile”. E ancora: “Nel momento in cui l’epidemia del Covid-19 ha gli stessi effetti dirompenti di una guerra mondiale, un atto cinico e irresponsabile come quello che proviene dal vertice della Banca Centrale Europea va trattato e combattuto come un atto ostile contro lo Stato, come un atto di guerra”.

Il Pd chiede l’intervento della Consob

Accuse rese ancor più pesanti dalla richiesta dell’altro azionista del governo perchè sia la Consob a indagare su quanto avvenuto sui mercati europei e non solo: “Riteniamo che la Consob debba verificare se esistano le condizioni per una ispezione su eventuali atti speculativi legati alla giornata borsistica di ieri in connessione con le dichiarazioni rese dalla presidente della Banca Centrale Europea, Chistine Lagarde”, dichiarano i deputati Carmelo Miceli, membro della segreteria nazionale del Pd con delega alla sicurezza, e Enrico Borghi membro del Copasir. 

“A breve depositeremo una interrogazione parlamentare per sollecitare le autorità competenti a compiere tutte le verifiche e le indagini su eventuali attività speculative, connesse o conseguenti alle dichiarazioni della presidente Lagarde”. Ad avanzare l’ipotesi che ci sia del dolo nelle parole di Lagarde non è, tuttavia, la sola maggioranza. “​Ma siamo proprio sicuri che sia una gaffe, perché è incredibile che la governatrice della Bce possa dire una cosa così cretina in un momento così tragico”, dice Giorgia Meloni.

Le critiche della Lega

Ma sotto le critiche dei partiti finisce la stessa Consob, accusata di essersi mossa in ritardo nel decretare lo stop alle compravendite allo scoperto. A detta del partito di Salvini, infatti, Consob si sarebbe mossa con ritardo rispetto alle dichiarazioni di Christine Lagarde. 

​”La decisione presa stamane di limitare le vendite allo scoperto va accolta favorevolmente ma si è rivelata tardiva rispetto alle nostre richieste”, dichiara la pattuglia economica di via Bellerio, Alberto Bagnai, Massimo Bitonci, Claudio Borghi, Giulio Centemero, Claudio Durigon, Dario Galli, Massimo Garavaglia, Alberto Gusmeroli, Edoardo Rixi e Armando Siri.

Dello stesso avviso è anche Forza Italia, che con il vice presidente Antonio Tajani osserva: “La Consob ha deciso di vietare le vendite allo scoperto. Finalmente. Ma non ci potevano ascoltare prima? Serviva proprio il tonfo di oggi della Borsa?”, scrive.

E la stoccata di Boschi

Parole, quelle dei leghisti, che stonano alle orecchie di chi ricorda la battaglia portata avanti dal partito di Salvini. Tra chi ricorda la vicenda c’è l’ex ministra Maria Elena Boschi: ​”Da una settimana noi di Italia Viva chiediamo di chiudere le borse per il tempo necessario. Salvini adesso dice che chiederà i danni ai colpevoli. Qualcuno gli spieghi che il Presidente della Consob lo hanno indicato loro. Si chiama Savona”.

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