Maggioranza e opposizione verso un nuovo scontro sulla politica estera

Maggioranza e opposizione verso un nuovo scontro sulla politica estera

12. 02. 2024 Off Di admin

AGI – Martedì sera si terrà la discussione sulle mozioni sul conflitto in Medio Oriente. La maggioranza – la mozione è firmata dai rappresentanti dei partiti in Commissione Esteri – chiederà che il governo promuova ogni sforzo diplomatico, che Hamas rilasci subito tutti ostaggi e che il governo israeliano “nell’esercitare il suo diritto di difendersi” adotti tutte le misure necessarie e volte a “ridurre al minimo il numero delle vittime civili in ragione delle operazioni intraprese per sconfiggere Hamas”. La soluzione resta quella dei due popoli e due Stati.

 

Anche il Pd chiederà all’esecutivo di attivarsi per la soluzione politica dei ‘due popoli, due Stati’ e allo stesso tempo di promuovere iniziative di de-escalation della tensione in Medio Oriente, a partire da una Conferenza internazionale di pace, affinché “si raggiunga l’obiettivo del cessate il fuoco” e il rilancio di un’azione diplomatica. La richiesta è anche quella di arrivare ad “una missione internazionale di interposizione a Gaza, sotto l’egida delle Nazioni unite, che coinvolga i Paesi arabi che possono assumersi la responsabilità della ricostruzione della Striscia” e di “sostenere, all’interno di una cornice europea, con un mandato definito a protezione della libertà di navigazione e in dialogo con altri attori regionali, le iniziative volte a garantire la sicurezza marittima nel Mar Rosso”.

 

Per lo stop immediato alla guerra è anche Avs. “Il governo italiano deve lavorare in ogni sede internazionale” per arrivare con urgenza a un cessate il fuoco incondizionato a Gaza “per mettere fine alla catastrofe umanitaria in corso, per l’interruzione di ogni ulteriore escalation militare, per la liberazione dei prigionieri e per la costruzione delle condizioni per avviare un processo di pace in Medio Oriente”, il primo impegno del testo annunciato dal deputato Fratoianni. Sulla stessa lunghezza d’onda di posizionerà il Movimento 5 stelle. “Netanyahu va immediatamente fermato e i suoi folli propositi vanno condannati con la massima risolutezza. Le sue parole sono agghiaccianti”, la tesi di Conte, “cessate-il-fuoco subito!”.

 

Si prevede un nuovo scontro a Montecitorio sulla politica estera tra maggioranza e opposizione. “La situazione è più che drammatica: bisogna fermare Netanyahu e l’attacco a Rafah per evitare un’ulteriore ecatombe oltre alla strage di civili che è già in corso da troppe settimane a Gaza. Serve un cessate il fuoco immediato, lo chiediamo da mesi. Chiamerò Giorgia Meloni perchè è necessario che il governo si attivi”, ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein al Corriere. “Se il governo mette in campo un’iniziativa per la pace in Medio Oriente, noi ci siamo”, ha annunciato. Il partito del Nazareno rilancia: “Se il governo è per due popoli e due Stati sostenga la nostra mozione”, l’appello dei dem Braga e Scotto. “Accolga l’appello di Schlein”, afferma anche il capogruppo del Pd al Senato Boccia, “serve una azione diplomatica del nostro Paese, magari insieme agli altri paesi europei”.

 

“Peccato che Schlein non abbia detto una parola sugli ostaggi ancora nelle mani di Hamas e sul terrorismo che dalla nascita dello Stato di Israele ne minaccia il suo diritto a esistere”, ha sottolineato Mara Carfagna, presidente di Azione. Stessa tesi rilanciata da Fratelli d’Italia. “Anche questa volta ha scelto il silenzio, nessun cenno e nessuno riferimento a quel che accadde il 7 ottobre scorso, quando Israele ha subito il più feroce e sanguinario attacco terroristico dai tempi dell’Olocausto. Non ne parla mai, così come non parla degli ostaggi”, il ‘refrain’.

 

Intanto tra la segretaria del Pd e la premier prosegue il ‘duello’, antipasto del faccia a faccia televisivo che ci sarà prima delle elezioni europee. Meloni questa mattina ha scelto pero’ un altro terreno per ‘sfidare’ la numero uno del Nazareno. Coinvolgendola perché non “prende le distanze” dalle “intollerabili violenze verbali, autentiche intimidazioni, espresse da parte di un rappresentante delle istituzioni e del suo partito”. Il riferimento è agli affondi del governatore De Luca che da giorni attacca per le politiche sul Sud il ministro Fitto. Quest’ultimo ha adottato la linea di non rispondere al presidente della regione Campania e sta lavorando al decreto che probabilmente andrà sul tavolo (si sta lavorando alle coperture) del Consiglio dei ministri la prossima settimana. “Come al solito Meloni sposta l’attenzione dalle vere questioni”, il commento di Schlein, “fossi in lei – l’aggiunta – sarei più preoccupata del giudizio degli italiani sulle politiche scellerate del suo esecutivo, che vuole spaccare l’Italia con l’autonomia differenziata”. 

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