Meloni: le risorse degli extraprofitti alle famiglie e imprese

Meloni: le risorse degli extraprofitti alle famiglie e imprese

09. 08. 2023 Off Di admin

AGI –  Sono destinate a “finanziare” le misure per famiglie e imprese le risorse che arriveranno dalla tassa sugli extraprofitti delle banche. Lo ha detto il premier Giorgia Meloni, ne “Gli appunti di Giorgia”. Nel collegamento social, il primo ministro ha spiegato che la tassazione riguarda i “margini ingiusti delle banche”.

“In questa situazione difficile è fondamentale che il sistema bancario si comporti in modo il più possibile corretto. Stiamo registrando utili record e abbiamo deciso di intervenire introducendo una tassazione del 40% sulla differenza ingiusta del margine di interesse. Una tassazione che è non una tassa su un margine legittimo, ma una tassa su un margine, appunto, ingiusto”. 

“Viviamo una fase economica e finanziaria molto complicata. Come sapete – prosegue – in Europa abbiamo avuto una forte inflazione causata da fattori esterni alla nostra economia, ma la risposta della Bce è stata quella di intervenire – si potrebbe discutere sull’efficacia dell’iniziativa – con una politica molto decisa di aumento dei tassi di interesse”. 

Il presidente del Consiglio ha poi parlato del reddito di cittadinanza su cui “ho sentito molte polemiche e moltissime falsità”, ha detto. “Non lo perdono i disabili, né gli over 60, né chi ha figli minori a carico, né chi ha condizioni di particolare fragilità. Tutte queste persone continuano a percepire il reddito fino alla fine dell’anno, poi passeranno all’assegno di inclusione – ha sottolineato -. Smettono invece di percipre il reddito le persone fra 18 e 59 anni che non sono disabili, non hanno figli a carico e sono perfettamente in grado di lavorare”. La novità, ha evidenziato Meloni, “non è stata un fulmine a ciel sereno, era inserita nella legge di bilancio varata lo scorso dicembre”.

Il premier Meloni ha poi parlato di salari evidenziando che il problema in Italia non è però l’assenza del salario minimo che anzi “rischia di essere controproducente“, ma che siamo “l’unico Paese dell’Ue che ha salari decrescenti e se restringessimo il campo agli ultimi 10 anni, nei quali ha quasi ininterrottamente governato la sinistra, vedremmo che i salari sono in calati in media dell’1,4%. Negli stessi anni i salari dei francesi sono cresciuti mediamente del 4,3% e quelli dei tedeschi addirittura del 6,75%”. “Quindi sì, in Italia c’è un serio problema di livelli salariali bassi e io sono contenta che finalmente se ne accorgano coloro che quando erano al governo non sono stati in grado di invertire questa tendenza, salario minimo legale compreso che non è stato approvato in passato”. 

 

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