Misiani: “Ecco perché i dati del Pil sono in linea con quelli Ue”

Misiani: “Ecco perché i dati del Pil sono in linea con quelli Ue”

31. 07. 2020 Off Di admin

I dati sul Prodotto interno lordo italiano “confermano la severità della recessione che ha investito il nostro Paese così come tutte le economie avanzate, anche se le stime rese note oggi  evidenziano un calo del PIL che in Italia è meno pronunciato di quello di altre grandi economie europee”. In ogni caso, “da inizio maggio, terminato il lockdown, è in atto una ripresa che in qualche settore è oltre le aspettative, come testimoniano alcuni indicatori”. Così il viceministro dell’Economia, Antonio Misiani, commenta con l’AGI i dati relativi al calo del Pil.

Avanti con il Recovery Plan

“Questi dati ci dicono, in ogni caso, che dobbiamo andare avanti nello sforzo per sostenere imprese e famiglie”, aggiunge Misiani: “Stiamo costruendo il decreto che sarà pronto nei prossimi giorni per utilizzare i 25 miliardi dello scostamento di bilancio. E stiamo lavorando al Recovery Plan nazionale, il Piano per la ripresa da presentare tra settembre e ottobre per rilanciare lo sviluppo grazie alle risorse europee”.

Il confronto con la zona euro

Una prospettiva reale nonostante i numeri del Pil possano apparire foschi: “I numeri sono in linea con la media della Zona Euro: la recessione è profonda più o meno dappertutto”, sottolinea ancora l’esponente del Partito democratico: “E’ vero, l’Italia oggi registra un meno 12,4% nel secondo trimestre rispetto al primo. Ma la Francia fa segnare un meno 13,8%, la Spagna meno 18,5%, la Germania meno 10,1%. La media dell’Eurozona è di meno 12,1%”.

Dunque, nonostante questi dati, ci sono motivi per guardare con più fiducia al futuro. Sempre che l’Italia riesca a mettere in campo un serio piano di rilancio e riforme: “I 6 punti di Pil di misure anticrisi messi in campo da marzo in avanti hanno evitato che la situazione fosse ancora peggiore. Ora dobbiamo correre per scrivere il Recovery Plan nazionale. In prospettiva riteniamo che le direttrici dello sviluppo debbano essere la modernizzazione delle infrastrutture e della pubblica amministrazione, la digitalizzazione, la transizione ecologica, l’inclusione sociale e territoriale. Obiettivi che ci consentiranno di rilanciare il Paese”. 

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