“Per il rilancio occorre riformare i tempi della giustizia”, dice Cottarelli

“Per il rilancio occorre riformare i tempi della giustizia”, dice Cottarelli

09. 06. 2020 Off Di admin

“Non credo che servano un commissario al Recovery Fund nè l’ennesima task force di esperti convocati soltanto per un’operazione di immagine. Di questo passo non andremo da nessuna parte: l’Italia ha già perso gli ultimi vent’anni e un ulteriore ritardo, in piena emergenza economica, sarebbe letale“. Così comincia il colloquio con Carlo Cottarelli con Il Foglio, che sulle annunciate riforme a costo zero indica nella “riduzione dei tempi della giustizia e semplificazione burocratica” le riforme “più importanti per rilanciare l’economia italiana” perché “ci sono troppi moduli da compilare, troppi adempimenti da espletare”.

Poi sulla corruzione, spauracchio sempre in agguato, Cottarelli riflette: “È un problema reale ma il mero inasprimento delle pene serve a poco se poi i processi non vengono celebrati” e “un sistema in cui le condanne non arrivano mai o cadono in prescrizione fa il gioco di chi infrange la legge”.

E sulla riforma della giustizia Cottarelli pensa che “sarebbe opportuno ridurre il numero dei magistrati fuori ruolo” e che “i togati lavorino nei palazzi di giustizia e non nei ministeri” perché, chiude colloquio Cottarelli, “molti giudici non accettano l’idea che un tribunale sia un’organizzazione complessa che produce un servizio e che tale servizio vada fornito in modo tempestivo”.

Quindi “occorre sviluppare migliori capacità di gestione e organizzazione all’interno degli uffici giudiziari, il che richiede non solo addestramento adeguato ma anche il riconoscimento di una larga autonomia la dirigente”. Questa la riforma della giustizia secondo Cottarelli. 

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