G7 al via: sul tavolo il no all’oro russo, il grano, il petrolio e il sostegno a Kiev

G7 al via: sul tavolo il no all’oro russo, il grano, il petrolio e il sostegno a Kiev

25. 06. 2022 Off Di admin

AGI – Il sostegno all’Ucraina, le sanzioni alla Russia, l’aumento dei prezzi dell’energia, la scarsità di materie prime e la minaccia di una carestia mondiale. Ma anche clima e pandemia.

Fari puntati sul G7 che si apre nel castello bavarese di Schloss Elmau. Il cancelliere tedesco Scholz è appena arrivato, tra poco sarà la volta del presidente americano Joe Biden e di quello francese Emmanuel Macron.

I sette Grandi della Terra si riuniscono per ribadire soprattutto l’appoggio a Kiev. Si va verso la misura del divieto di importazione di nuovo oro dalla Russia e, a pochi giorni dal vertice della Nato a Madrid, a un maggiore aiuto dal punto di vista militare e finanziario da parte dei Grandi alla difesa dell’Ucraina.

Anche l’Italia è pronta a fare la propria parte: un nuovo decreto interministeriale per l’invio di armi, il quarto, dovrebbe vedere la luce nei prossimi giorni, il provvedimento avrà il via libera del presidente del Consiglio Mario Draghi e del ministro della Difesa Guerini e sarà anticipato al Copasir.

Il presidente americano propone un price cap al petrolio: la discussione è aperta, ma Biden deve superare le resistenze non solo della Germania. L’Italia – il premier Draghi insisterà sulla necessità di un tetto al prezzo del gas – si aspetta anche un segnale concreto soprattutto sulla partita del grano: un segnale politico per un approccio più inclusivo e multilaterale.

Una settimana fa, in occasione della visita a Kiev, il presidente del Consiglio ha rilanciato il tema. “Quello che occorre fare è molto complesso: assicurare l’uscita delle navi dai porti ucraini, sminare le acque, custodire l’uscita delle navi da parte di Paesi terzi in modo che questo non diventi un pretesto da parte delle navi russe di entrare e attaccare l’Ucraina. Vari Paesi si sono offerti per alcuni di questi porti, chiaramente l’unica soluzione possibile è una risoluzione delle Nazioni Unite”, ha spiegato.

“Bisogna anche pensare alla distribuzione di questo grano nei Paesi che hanno più bisogno, quindi una delle richieste che farò al segretario generale delle Nazioni Unite, nel prossimo incontro del G7, sarà di avere una linea temporale, un programma”, ha osservato.

Dunque, al vertice – al quale prendono parte, oltre alle istituzioni europee con il presidente del Consiglio europeo Charles Michel e la presidente della Commissione europea von der Leyen, i leader dei Paesi di Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti – si discuterà di un nuovo pacchetto di sanzioni alla Russia e della crisi del grano e dell’aumento dei prezzi alimentari.

Il premier Draghi chiede di pensare a una soluzione prima del vertice di Ankara fissato per il 5 luglio, considerato che la Turchia può svolgere un ruolo di primo piano in questa partita.

Ma sulle Alpi bavaresi si parlerà anche di sostenibilità, di sicurezza, della trasformazione digitale e soprattutto del clima, dossier sul quale si attendono dei passi in avanti, anche grazie all’insistenza proprio della Germania.

A prendere parte alle sessioni saranno anche i rappresentanti di Argentina, India, Indonesia, Senegal e Sud Africa. Ma il focus del vertice sarà soprattutto la difesa dell’Ucraina.

Lunedì è prevista la presenza da remoto del presidente ucraino Zelensky.

La guerra in Ucraina entra in una nuova fase: dopo il G7 ci sarà il vertice della Nato e Zelensky tornerà a chiedere il massimo sostegno da parte dei Grandi e dell’Alleanza atlantica. 

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